L'opera di Caligiuri - autore del quale viene pubblicato anche un interessante articolo nella parte prima del presente numero - rappresenta l'indicatore di una vera e propria "svolta epocale" per ciò che attiene al rapporto tra mondo istituzionale e cittadini. L'attenzione nei confronti della comunicazione istituzionale pubblica sembra essersi infatti notevolmente sviluppata negli ultimi anni. Ciò in relazione alla sempre maggiore differenziazione e settorializzazione funzionale nell'ambito della Pubblica Amministrazione oltre che della accentuata tendenza verso la trasparenza delle procedure di gestione amministrativa. Questi fattori necessitano, evidentemente, di una più efficace legittimazione simbolica resa possibile attraverso tecniche di comunicazione efficaci e raggiungibili dal maggior numero possibile di utenti. Tale implementazione, come sottolineato dall'Autore, trova riscontro in Italia anche nella creazione di materie di insegnamento specifiche in vari corsi di Laurea, in special modo nei programmi delle Facoltà di Scienze della Comunicazione. Sono del resto sempre più numerosi i convegni tematici e i contributi sul tema della letteratura sociologica e giuridica. La necessità di adattamento delle amministrazioni pubbliche alle nuove esigenze comunicative rappresenta quindi un fatto oramai assodato per Caligiuri, che effettua a tal proposito un'acuta disamina della normativa in materia approvata negli ultimi anni. Vengono infatti considerati i vincoli giuridici e gli obblighi dettati dalla legge, ma anche la tempistica di applicazione, vincolata, com'è ovvio, a problematiche attinenti ai costi e alle procedure organizzative necessarie. Particolare attenzione viene ad esempio dedicata alla descrizione degli URP (Uffici per le Relazioni con il Pubblico), alle loro modalità organizzative, ai loro successi e alle difficoltà incontrate. Il settore degli enti locali e delle Regioni viene trattato in maniera particolareggiata, sottolineando la funzione di "riduzione della distanza sociale" raggiunta attraverso specifiche strategie comunicative in grado di sottolineare la congruenza dell'agire amministrativo.
L'Autore dedica, inoltre, un capitolo del volume al disegno di legge presentato nel 1995 dall'On. Franco Frattini (all'epoca Ministro della Funzione Pubblica) sulla comunicazione pubblica, concernente la razionalizzazione della normativa che regolamenta la pubblicità dell'attività della P.A. e ne garantisce "trasparenza e comunicazione".
Il disegno di legge, benché decaduto, rappresenta senz'altro un importante punto di riferimento dell'intera tematica - cui, peraltro, nello scorso numero 15, è stata dedicata l'intervista all'On.le Mattarella - in quanto in esso vengono approfonditi contenuti, obiettivi e strumenti dei comunicatori pubblici.
L'utilizzo delle "cases histories" da parte dell'Autore contribuisce a rendere chiare talune dinamiche connesse all'introduzione di forme di comunicazione pubblica organizzate e pianificate, documentando, indiretta-mente, taluni contesti particolarmente innovativi e dinamici. Il caso degli "avvenimenti artistici e culturali" costituisce un passaggio particolarmente significativo, assunto dallo scrittore come momento esemplificativo rispetto alla tematica in oggetto. In tale settore infatti, l'esigenza di legittimazione e trasparenza dell'operato della Pubblica Amministrazione si sposa con l'altrettanto necessaria opera di valorizzazione del patrimonio artistico nazionale, offrendo, in tal senso, interessanti spunti sinergici. Il lavoro di Caligiuri può offrire spunti di riflessione interessanti oltre che a studiosi ed esperti di settore anche ad un pubblico più vasto, proprio in considerazione dell'estrema attualità della tematica trattata nonché per le molte informazioni utili a "districarsi" nel contatto - non sempre agevole - tra cittadino e amministrazioni pubbliche.